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Equo compenso per l’editoria online: tutte le novità dal Regolamento AGCOM

Pubblicato il
2025-10-20 16:55:42

Scopri come funziona la disciplina dell'equo compenso in Italia

L'Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni (AGCOM) ha recentemente fornito un quadro dettagliato sull'applicazione del suo regolamento, nato dal recepimento della Direttiva Copyright. L'incontro, un Community Talk organizzato dall’Osservatorio Digital Content del Politecnico di Milano, di cui GMDE è partner di ricerca, specializzato come solution provider per l'editoria, ha messo in luce le dinamiche attuali e le prospettive future. 

Ecco le principali novità da conoscere e i punti chiave emersi per gli editori durante l’incontro. 

 

Il contesto normativo e il ruolo di AGCOM 

L'equo compenso è il riconoscimento economico richiesto agli intermediari di servizi della società dell'informazione (come piattaforme online e aggregatori) per l'utilizzo dei contenuti giornalistici degli editori. L'obiettivo è sostenere la produzione giornalistica, il pluralismo e la libertà di informazione. 

La normativa italiana, con l'introduzione dell'articolo 43-bis alla legge sul diritto d'autore, ha conferito ad AGCOM il compito di definire i criteri di riferimento per la determinazione di tale compenso. 

 

Le novità del Regolamento AGCOM 

Il Regolamento è stato approvato da AGCOM il 19 gennaio 2023 ed è in vigore dal 24 febbraio 2023

  • Ambito di applicazione: Si applica all'utilizzo online delle pubblicazioni giornalistiche destinate al pubblico italiano. I diritti hanno una durata di due anni dopo la pubblicazione.
 
  • Esclusioni: Il regolamento non si applica a utilizzi privati/non commerciali, collegamenti ipertestuali, singole parole o estratti molto brevi. AGCOM ha interpretato l'estratto molto breve come una porzione che non dispensi il lettore dalla necessità di consultare l’articolo nella sua interezza, stabilendo, ad esempio, che la maggior parte delle pubblicazioni visibili su motori di ricerca non rientri in questa categoria.
 
  • Flessibilità e libertà negoziale: La libertà negoziale delle parti resta salva. L'intervento di AGCOM è eventuale, non vincolante, e avviene solo su istanza di parte e in seguito al fallimento della fase negoziale.
 
  • Obblighi di trasparenza: I prestatori di servizi devono comunicare i dati e le informazioni necessari per la determinazione dell’equo compenso, pena una sanzione fino all’1% del fatturato in caso di inottemperanza.
 

 

La procedura AGCOM: cosa c’è da sapere 

Quando l'accordo non viene raggiunto sull’ammontare del compenso entro 30 giorni dalla richiesta di avvio del negoziato, una delle parti può rivolgersi ad AGCOM. 

  • Tempistiche: Dalla ricezione dell’istanza, la Direzione AGCOM comunica l’avvio della procedura entro 5 giorni. La determinazione del compenso da parte dell’Autorità deve avvenire entro 60 giorni dalla ricezione dell’istanza. Queste tempistiche brevi sono state identificate come un punto critico data la complessità delle negoziazioni. 
  • Determinazione del compenso: Se nessuna delle proposte economiche è conforme ai criteri del regolamento, sarà l'Ufficio di AGCOM a determinare il compenso.
 

 
Criteri di Calcolo (Articoli 4 e 6) 

Il Regolamento distingue due macro-categorie di soggetti tenuti al compenso, con criteri di calcolo diversi: 

 

1. Piattaforme online (Art. 4): 

- Il meccanismo si ispira al revenue sharing, che considera i benefici reciproci di editori e prestatori.  

Base di calcolo: Si considerano i ricavi di entrambe le parti, in particolare i ricavi pubblicitari per le piattaforme e i ricavi da traffico per gli editori. 

Ponderazione: Si applica un'aliquota fino al 70%

Criteri prioritari: Al primo posto ci sono la diffusione delle pubblicazioni dell'editore presso il prestatore e la rilevanza complessiva dell'editore sul mercato online.
 
 

2. Imprese di Media Monitoring e Rassegne Stampa (Art. 6): 

Base di calcolo: È il fatturato rilevante dell'impresa di media monitoring o rassegna stampa, derivante dalle attività connesse al loro core business

Aliquote: L’aliquota non può scendere al di sotto di quanto già ottenuto dal mercato, con un riferimento a un sistema consolidato (Promopress) che applicava un'aliquota intorno all’8%. 

 
Gli sviluppi futuri 

Dall'entrata in vigore del regolamento, AGCOM ha ricevuto poco più di 20 istanze, la maggior parte delle quali si è conclusa con una decisione sul compenso. 

  • Istanze Collettive in crescita: si è osservato un trend positivo di istanze presentate da editori riuniti in forma associata (contratti collettivi). Questo è visto come un vantaggio per semplificare i rapporti e permettere anche ai piccoli editori di accedere alla procedura. 
  • Pronunce rilevanti: AGCOM ha già determinato l'equo compenso in quattro casi, coinvolgendo due imprese di media monitoring/rassegne stampa e due piattaforme online (Microsoft Bing e Meta Facebook). Tali delibere sono state impugnate dagli editori nel primo caso e dalle piattaforme nel secondo. 
  • Futuro e Intelligenza Artificiale (AI): Nonostante l'assenza di casi concreti sull'AI in merito all'equo compenso, AGCOM sta ragionando sulla possibilità che sistemi basati su intelligenza artificiale (come ChatGPT) possano impattare l'utilizzo dei contenuti giornalistici e sulla necessità di valutare caso per caso l'effettivo utilizzo e riutilizzo non autorizzato. Esiste già una causa pendente su questo tema davanti alla Corte di Giustizia Europea.
 

 

AGCOM è a disposizione degli editori  

I funzionari AGCOM si sono resi disponibili a rispondere ad eventuali dubbi o chiarimenti sulla normativa e a supportare l’editore interessato a presentare un’istanza per la determinazione dell'equo compenso a seguito del mancato accordo nella negoziazione.  

  

Contattaci per ricevere la presentazione di AGCOM.

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